Care Colleghe e cari Colleghi,
in questi giorni ci sono pervenute alcune segnalazioni informali afferenti malfunzionamenti delle piattaforme tanto per il settore civile quanto per quello penale.
Riteniamo utile raccogliere le criticità incontrate dai Colleghi del Foro, così da poter intervenire con le opportune comunicazioni.
Vi invito, quindi, a segnalare entro il 15 gennaio p.v. alla email della Segreteria quanto ritenuto pertinente.
Il Presidente
Avv. Carlo Orlando
Nella mattina dell’8 gennaio 2025 una rappresentanza del Consiglio dell’Ordine forense perugino e del suo Comitato per le Pari Opportunità si è recata in visita presso la Casa Circondariale di Perugia “Capanne”, dove è stata ricevuta dalla Direttrice, dott.ssa Antonella Grella, e da alcuni rappresentanti del personale amministrativo e di polizia penitenziaria.
Nell’occasione, su iniziativa del C.P.O., sono stati consegnati settantadue pacchi contenenti un kit di prodotti per l’igiene personale destinati alle detenute, in quanto generi di prima necessità dei quali era stata segnalata la carenza.
Gli avvocati e le avvocate intervenuti, dopo aver esposto la specifica finalità dell’iniziativa, hanno manifestato la disponibilità di Ordine e C.P.O. a collaborare per possibili ambiti di intervento tesi al miglioramento delle condizioni carcerarie, con riferimento alle varie problematiche già note e a quelle emerse nel corso del colloquio.
La rappresentanza si è poi trasferita presso la sezione femminile, ove ha incontrato alcune detenute, cui è stata manifestata l’attenzione e la vicinanza dell’avvocatura perugina alla popolazione carceraria, in particolare alle donne ristrette, espressa attraverso la consegna di un omaggio simbolico, nella consapevolezza delle maggiori difficoltà incontrate dalle stesse nel rapportarsi con un’istituzione pensata prevalentemente al maschile ed a subire, in tal modo, un’ulteriore discriminazione.
Le donne intervenute, infatti, hanno riportato varie criticità, in particolare quelle afferenti alla tutela della salute in carcere, evidenziando anche la necessità di maggiori opportunità lavorative e di formazione professionale, idonee alla realizzazione personale e al reinserimento sociale.
Le stesse, infatti, hanno raccontato con orgoglio l’esperienza della sartoria interna alla sezione femminile ed hanno voluto omaggiare gli ospiti con un piccolo manufatto artigianale, molto apprezzato dai presenti.
La delegazione degli avvocati, infine, ha manifestato alle detenute ed al personale carcerario la propria disponibilità a fornire il proprio contributo nella ricerca di possibili soluzioni alle questioni di ordine generale segnalate.
In considerazione della funzione sociale afferente all’esercizio della professione forense, l'Ordine degli Avvocati ed il Comitato per le Pari Opportunità avevano già rivolto la loro attenzione alle tante e particolari problematiche della detenzione femminile con l’organizzazione del convegno dal titolo “Donne e carcere. La genitorialità dietro le sbarre” (tenutosi a Perugia, il 6 giugno 2024), che ha visto la partecipazione delle diverse figure coinvolte (del settore pubblico e del “privato sociale”).
Tale ultima iniziativa vuole, quindi, porsi in prosecuzione con la precedente, nel duplice intento, da un lato di farsi portavoci delle critiche condizioni in cui versano gli istituti penitenziari e le persone ivi ristrette, dall’altro di adoperarsi per cercare soluzioni che consentano il miglioramento delle stesse, anche attraverso piccoli gesti che ne testimoniano la personale vicinanza. Consapevoli che i diritti fondamentali della persona debbano essere innanzitutto oggetto di garanzia e di tutela, si confida che le pubbliche amministrazioni centrali e locali, a diverso titolo competenti, vogliano impegnarsi per rendere effettivi tutti i diritti previsti dalla legge in favore delle persone ristrette in carcere.
Tale auspicio è peraltro in linea col recente richiamo al rispetto degli obblighi costituzionali effettuato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel proprio recente messaggio di fine anno:
“(…) Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti. Anche per chi si trova in carcere. L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti.”
Perugia, 9 gennaio 2025
Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati
Avv. Carlo Orlando
La Presidente del Comitato per le Pari Opportunità
Avv. Francesca Brutti